L’intonaco a calce e le finiture a calce rivestono un ruolo cruciale nel settore dei beni culturali, richiedendo particolare attenzione e competenze specifiche. Numerosi testi trattano la conservazione degli intonaci, con un focus su analisi preliminari, progettazione esecutiva e l’intero processo volto a identificare i degradi delle superfici. Questi studi sono fondamentali per orientare le attività di restauro del patrimonio storico-artistico, sia per le facciate sia per le superfici interne, che necessitano di essere risanate.
La composizione di ogni singolo impasto di malta storica, così come le finiture, è strettamente legata alla disponibilità dei materiali locali, in particolare la scelta degli inerti e delle cave da cui provengono i leganti. La selezione dei materiali per intonaci e finiture a calce richiede dunque un’accurata analisi del costruito e del contesto in cui si trova l’edificio.
Spesso, però, il restauratore interviene quando il progetto esecutivo è già stato definito o il cantiere è già avviato, senza che siano state condotte le necessarie analisi preliminari. Queste analisi sono essenziali per fornire un quadro preciso delle condizioni del bene culturale e permettere un intervento mirato. Oggi è fondamentale pianificare e sviluppare un progetto di conservazione che consideri non solo le condizioni climatiche e ambientali, ma anche la materialità dell’edificio, lo stato di conservazione e i degradi presenti, prevedendo sin da subito un piano di manutenzione conservativa e sostenibile.
Il Gruppo Deldossi, attraverso le sue consociate (Deldossi edilizia, DelArs restauri, SteelDel lavorazioni metalliche e DelSolution studio tecnico), ha sviluppato un protocollo interno per la conservazione dei beni culturali. Questo protocollo prevede la formazione di risorse professionali in grado di seguire l’intero ciclo di vita di un progetto di restauro, dalla progettazione preliminare ed esecutiva alla pianificazione delle manutenzioni programmate, grazie anche all’utilizzo di strumenti informatici avanzati. Il protocollo mira, inoltre, a formare i detentori e i gestori dei beni culturali, attivando processi di monitoraggio e controllo visivo. In caso di alterazioni o degradi successivi alla conclusione dei lavori, il sistema permette di allertare tempestivamente i professionisti del Gruppo Deldossi, assicurando interventi rapidi e mirati per preservare il patrimonio storico-artistico.
Cosè la calce nei beni culturali
La calce è un materiale molto usato nel restauro e nella conservazione dei beni culturali grazie alle sue proprietà compatibili con i materiali storici. Viene utilizzata soprattutto per intonaci, malte e consolidamenti di strutture in muratura.
Ecco alcuni dei motivi principali per cui viene impiegata nei beni culturali:
Compatibilità con materiali storici: La calce aerea (calce idrata o calce spenta) è un legante simile a quelli utilizzati nelle costruzioni antiche, come ad esempio nelle malte romane o medievali. Ha una buona compatibilità chimica con materiali come pietra, laterizio e legno.
Traspirabilità: La calce permette alle superfici di “respirare”, evitando problemi di accumulo di umidità e prevenendo fenomeni come la formazione di sali o muffe.
Elasticità e flessibilità: A differenza di materiali moderni come il cemento, la calce mantiene una certa elasticità, adattandosi meglio ai movimenti strutturali senza provocare crepe o danni alle superfici antiche.
Reversibilità: Uno dei principi fondamentali del restauro è l’uso di materiali che possano essere rimossi in futuro senza danneggiare l’opera originale. La calce, essendo meno aggressiva rispetto ad altri materiali, può essere rimosso o ripristinato più facilmente.
Durabilità: Le malte a base di calce tendono a essere molto resistenti nel tempo, soprattutto in ambienti esterni, dove resistono bene agli agenti atmosferici. Inoltre, possono migliorare la coesione delle superfici lapidee e dei laterizi.
Estetica: La calce ha una finitura estetica più delicata e naturale rispetto ai materiali moderni. Si integra meglio con il contesto storico senza alterare l’aspetto originale del bene.
Tipi di calce utilizzati:
Calce aerea: Ottima per gli intonaci e per le superfici che necessitano di traspirabilità. Si solidifica assorbendo anidride carbonica dall’aria.
Calce idraulica: Utilizzata in contesti più umidi o dove è necessaria una maggiore resistenza meccanica. È in grado di indurirsi anche in presenza di acqua.
Calce pozzolanica: Si mescola con materiali come la pozzolana per ottenere un legante più resistente, usato soprattutto in ambito archeologico.
L’uso della calce nel restauro richiede competenza tecnica e un’approfondita conoscenza del bene culturale su cui si interviene, perché un impiego errato può compromettere la conservazione stessa.
Cosa sono gli inerti beni culturali
Gli inerti nel contesto dei beni culturali si riferiscono ai materiali risultanti dalle attività di demolizione, restauro o costruzione che coinvolgono edifici storici o siti di rilevanza culturale. Questi materiali possono includere:
Frammenti di pietra
Malta antica
Marmi o altri rivestimenti ornamentali
Quando un bene culturale viene sottoposto a lavori di restauro, gli inerti possono essere prodotti durante le demolizioni parziali o gli interventi strutturali necessari per il recupero e la conservazione. In questo contesto, gli inerti potrebbero avere un valore storico o culturale e devono essere trattati con particolare attenzione, nel rispetto delle normative sui beni culturali.
Le leggi italiane, in particolare il Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004), stabiliscono criteri per la gestione di questi materiali, soprattutto se contengono tracce di rilevanza storica o artistica, imponendo il recupero e la conservazione ove possibile.
Quali sono i materiali adottabili su superfici ove presente un intonaco a calce
Su superfici con intonaco a calce, è fondamentale scegliere materiali compatibili per preservare la traspirabilità, la durabilità e la resistenza del sistema. Ecco alcune opzioni adottabili:
- Pitture
Pittura a calce: La scelta più tradizionale e compatibile con intonaci a calce. È traspirante, ecologica e adatta a superfici soggette a umidità.
Silicato di potassio: Pittura minerale molto traspirante e resistente agli agenti atmosferici. Si lega chimicamente all’intonaco, garantendo un’adesione duratura.
Pittura ai silicati: Simile alla pittura a base di silicato, ma leggermente più versatile in termini di applicazioni.
- Rivestimenti
Rivestimenti minerali: Come intonachini ai silicati o finiture a calce che mantengono la traspirabilità.
Stucco a calce: Può essere utilizzato come finitura per ottenere superfici lisce e resistenti, mantenendo la traspirabilità.
Marmorino: Una finitura a calce che dona un effetto liscio e lucido, mantenendo la compatibilità con l’intonaco a calce.
- Trattamenti protettivi
Idrofughi traspiranti: Trattamenti silossanici o silano-silossanici sono indicati per proteggere la superficie dall’acqua, senza compromettere la traspirabilità.
Cere naturali o protettivi a base di cera: Offrono una protezione superficiale, ma non alterano la capacità del muro di “respirare”.
- Decorazioni
Freschi e affreschi: Tecnica artistica che sfrutta l’umidità dell’intonaco a calce fresco per applicare pigmenti naturali, compatibili con la calce.
Tinteggiature naturali: Colorazioni ottenute con terre naturali, pigmenti minerali o ossidi metallici sono molto compatibili con la calce.
La compatibilità dei materiali è cruciale per evitare fenomeni di degrado, come la formazione di muffe, il distacco delle finiture o l’alterazione cromatica.