Restauri dei prospetti esterni e portici del Torrione sito in Piazza della Vittoria a Brescia
Il Torrione sorge su un lotto di circa 1500 m², dei quali 674 m² coperti da porticati, ed è alto 57,25 m con tredici piani fuori terra (il piano terra, il piano ammezzato e ulteriori undici piani) più due piani sotterranei, dove sono collocati i locali tecnici e le cantine; per un totale di quattordici negozi e duecentocinquanta locali adibiti ad uso ufficio e abitazione. L’edificio è costituito da una base di forma rettangolare, lunga 41,2 m e larga 22,4 m, circondata per tre lati da un porticato; dal sesto piano il volume edificato si riduce in pianta lasciando spazio ad ampie terrazze rivolte verso via Giuseppe Garibaldi, per proseguire dal settimo con l’elevazione della torre, avente un perimetro di 22,4 × 22,0 m, rivolta verso piazza della Vittoria. Internamente, una galleria passa attraverso la struttura nel senso della lunghezza; quest’ultima, congiuntamente al portico periferico, costituisce una zona coperta ad uso pubblico di passaggio. Gli ultimi due piani occupano minore spazio, avendo le facciate nord, sud ed ovest in posizione arretrata rispetto al perimetro della torre. All’interno dell’edificio è presente un cortile sopraelevato che funge da copertura del mezzanino, delimitato dalle due ali della parte posteriore bassa del fabbricato.
L’ultimo piano, dotato di ampie vetrate, era stato progettato per ospitare un ristorante panoramico da cui poter ammirare l’intera città; a tal proposito, il soffitto fu decorato con una mappa recante i nomi dei vari monumenti e località visibili dal Torrione. Il locale, rimasto aperto per svariati anni, venne in seguito acquistato dall’architetto Fedrigolli che lo trasformò nel suo studio.
In cima al Torrione fu posto un ingegnoso meccanismo, ad azionamento elettrico, che permetteva di illuminare Piazza della Vittoria dall’alto, a imitazione della luce solare, evitando l’utilizzo di lampioni. Durante le ore serali, una serie di potenti proiettori venivano alzati sulla sommità dell’edificio per permettere l’illuminazione notturna, mentre durante il giorno tali proiettori erano tenuti abbassati a livello del tetto, rimanendo celati alla vista, in modo da non alterare la forma dell’edificio. Il Torrione è dotato di due scale e cinque ascensori (quattro nella parte anteriore più alta e uno in quella posteriore).
Skyline di Brescia: il Torrione di Piazza Vittoria dietro la cupola della Cattedrale
Dal punto di vista architettonico, il Torrione riprende lo stile dei grattacieli della Scuola di Chicago. L’intero edificio è rivestito con mattoni faccia a vista, ad eccezione del porticato su colonne di granito del Garda e della parte basale del fabbricato, rivestiti con pietra cornabò e granito. La scelta di utilizzare il mattone come rivestimento non fu casuale: l’architetto Piacentini aveva attentamente studiato l’impatto che una tale costruzione avrebbe avuto nello skyline del centro storico di Brescia. Per far sì che il Torrione s’inserisse armonicamente tra le cupole e le torri medievali, si scelse come rivestimento un materiale tradizionale, il laterizio, che richiama cromaticamente i tetti in tegola delle costruzioni circostanti. La facciata principale del grattacielo, rivolta verso la piazza, è caratterizzata dalla presenza di dodici grandi archi racchiudenti ognuno le finestre di due piani. La stessa facciata è inoltre decorata con dodici bassorilievi in terracotta, realizzati dal ceramista Vittorio Saltelli, che raffigurano le attività produttive tipiche di Brescia. Un ulteriore bassorilievo in terracotta, realizzato dallo scultore Arturo Martini e raffigurante l’Annunciazione, era originariamente collocato sul loggiato sottostante il Torrione. Di quest’opera si sono perse le tracce: c’è chi dice sia andata distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, chi invece sostiene sia stata trafugata da ignoti.
Il materiale da costruzione scelto per la realizzazione del Torrione fu il conglomerato cementizio armato, preparato con 1,20 m³ di ghiaia miscelata a sabbia e 350 kg di cemento. Le fondazioni, per la cui realizzazione fu necessaria l’asportazione di 18000 m³ di terreno, furono pensate come una platea paragonabile a un solaio, costituita da sei grandi travi a traliccio con maglie triangolari, lunghe tra i 35 e i 40 m, alte 8 m e larghe 2,20 m, poste longitudinalmente, al fine di scaricare uniformemente sul terreno tutto il peso dell’edificio. I solai dei vari piani furono progettati per reggere i seguenti sovraccarichi accidentali: 1.000 kg/m2 per i solai dei due piani sotterranei e del piano terra, 300 kg/m2 per i solai dei piani superiori e 500 kg/m2 per le scale. L’ossatura portante del Torrione, progetta da Luigi Compagna con la consulenza di Gino Cipriani, Arturo Danusso del Politecnico di Milano, Alberto Magrini e Luigi Giove, fu attentamente studiata per resistere alla pressione esercitata dal vento. La parte inferiore dell’edificio fu realizzata in modo da avere un valore della scala di Beaufort compreso tra 10 e 11, in grado di resistere a venti di 95,4 km/h, mentre la parte superiore ha un valore compreso tra 11 e 12 (resistente a venti di 127,8 km/h). Per la costruzione della struttura portante e delle fondazioni furono necessari 5419 m³ di conglomerato e 700.000 kg di ferro, con un costo complessivo di 1,72 milioni di lire dell’epoca, pari al 23% dell’ammontare totale della costruzione. Per realizzare il Torrione furono utilizzate in totale 1100 t di ferro, 14000 m³ di calcestruzzo e 2000 m³ di muratura.