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Gruppo Deldossi : utilizzo di dispositivi aeroabrasivi si rivela efficace per eliminare da superfici in pietra depositi atmosferici, incrostazioni calcaree, accumuli di sporco, graffiti, alghe, muschi e licheni. Tra le tecniche aeroabrasive spicca il metodo Jos o Helix, che grazie a una tecnica a spirale elicoidale a bassa pressione (da 0,1 a 1 bar), permette di effettuare pulizie delicate e profonde, sia in modalità asciutta (mediante aria e materiali inerti di diverse dimensioni) che umida (combinando aria, inerti e una quantità minima di acqua, variabile da 5 a 60 litri/ora a seconda dell’ugello e del livello di sporco da rimuovere). Questa tecnologia si adatta alla pulizia di vari tipi di pietre, inclusi granito, arenaria, marmo e travertino, selezionando inerti neutri e non tossici, dalla granulometria microscopica (5-300 µm) e dalla durezza contenuta (1-4 sulla scala di Mohs), spesso con bordi smussati per minimizzare il rischio di microfratture o abrasioni eccessive.
Tra i materiali più efficaci per questa procedura si annoverano il carbonato di calcio, il bianco di Spagna, gusci di noce, noccioli, polvere di vetro, mais macinato e la pula di riso. L’applicazione avviene proiettando gli inerti in un flusso a spirale che colpisce la superficie da angolazioni variabili, mantenendo una distanza ottimale di 35-45 cm dall’ugello al bersaglio. Il sistema Jos o Helix previene l’abrasione eccessiva grazie alla riduzione della pressione d’aria proporzionale al quadrato della distanza, mantenendo costante l’effetto rotatorio.
Per superfici particolarmente porose o degradate, il metodo Jos o Helix a secco si applica a una distanza di 40-45 cm con una pressione non superiore a 1,5 bar, mentre per il marmo, granito e travertino si preferisce il carbonato di calcio come inerte. L’approccio umido è riservato a superfici meno porose per prevenire danni da infiltrazione d’acqua, variando il tipo di acqua utilizzata in base al materiale da pulire.
La sabbiatura controllata, che utilizza polveri abrasive in un getto d’aria compressa, è idonea per la rimozione di depositi consistenti su superfici in buono stato conservativo, evitando l’uso su materiali particolarmente fragili o deteriorati. Prima di procedere, è essenziale effettuare test su campioni per calibrare l’operazione ed evitare danni irreparabili.
La scelta degli inerti, la pressione, il tipo di ugello, la distanza dall’oggetto e la durata dell’intervento sono fattori cruciali per garantire un risultato ottimale senza danneggiare la superficie. La sabbiatura deve essere eseguita con cura, evitando l’accumulo di umidità e l’ostruzione dell’ugello, proteggendo le parti delicate e raccogliendo l’abrasivo residuo per preservare l’integrità del materiale trattato.
Da no sottovalutare la nostra consociata SteelDel carpenteria che mette a disposizione della DelArs la sua cabina di sabbiatura, lavaggio e asciugatura .
The use of aerabrasive devices proves to be effective in removing atmospheric deposits, limestone encrustations, dirt accumulations, graffiti, algae, moss, and lichens from stone surfaces. Among the aerabrasive techniques, the Jos method stands out, which thanks to a low-pressure helical spiral technique (from 0.1 to 1 bar), allows for delicate and deep cleaning, both in dry mode (using air and inert materials of various sizes) and wet mode (combining air, inert materials, and a minimal amount of water, ranging from 5 to 60 liters/hour depending on the nozzle and the level of dirt to be removed). This technology is suitable for cleaning various types of stones, including granite, sandstone, marble, and travertine, selecting neutral and non-toxic inert materials, with microscopic granulometry (5-300 µm) and contained hardness (1-4 on the Mohs scale), often with rounded edges to minimize the risk of microfractures or excessive abrasions.
Among the most effective materials for this procedure are calcium carbonate, whiting, walnut shells, kernels, glass powder, ground corn, and rice bran. The application involves projecting the inert materials in a spiral flow that strikes the surface from variable angles, maintaining an optimal distance of 35-45 cm from the nozzle to the target. The Jos system prevents excessive abrasion by reducing the air pressure proportional to the square of the distance, keeping the rotational effect constant.
For particularly porous or degraded surfaces, the dry Jos method is applied at a distance of 40-45 cm with a pressure not exceeding 1.5 bar, while for marble, granite, and travertine, calcium carbonate is preferred as the inert material. The wet approach is reserved for less porous surfaces to prevent water infiltration damage, varying the type of water used based on the material to be cleaned.
The choice of inert materials, pressure, nozzle type, distance from the object, and intervention duration are crucial factors to ensure optimal results without damaging the surface. Sandblasting must be carried out with care, avoiding moisture buildup and nozzle blockage, protecting delicate parts, and collecting residual abrasives to preserve the integrity of the treated material.